La Chiesa


La Chiesa di San Giovanni Battista, dopo la Cattedrale di San Lorenzo e l’ormai scomparsa Santa Maria del Ponte, è la chiesa più antica di Alba.

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Storia

San Giovanni Battista, dopo la Cattedrale di San Lorenzo e l’ormai scomparsa Santa Maria del Ponte, è la chiesa più antica di Alba. Essa dava il nome al terzo quartiere della città, come risulta ben documentato al numero CCCXI del medievale Rigestum Comunis Albae. Il coevo codice di Alerino dei Rembaudi riporta la chiesa di San Giovanni come coadiutoria della Cattedrale. Le sue primitive forme si possono solamente intuire dalle pochissime raffigurazioni esistenti (un disegno su tavola del ‘500, il Theatrum Sabaudiae, i disegni di C. Rovere, vecchie fotografie) e dai documenti di archivio.

Nel 1556 (parroco Teobaldo Richo) la chiesa e parte degli edifici circostanti vennero concessi in uso ai padri Agostiniani, il cui convento situato oltre il filatoio, presso la chiesa di S. Maria della Consolazione era stato distrutto durante le guerre tra Francesi e Spagnoli. Nel 1700 fu aggiunta una bussola sul campanile e dotata di un orologio che, durante l’invasione napoleonica, venne trasferito sul campanile di San Damiano; fu abbellita la facciata, furono acquisite diverse opere d’arte e si eresse il porticato sul lato sud. In seguito all’invasione napoleonica, gli Agostiniani abbandonarono la chiesa di San Giovanni, che nel frattempo venne adibita a magazzino.

Con la restaurazione, nel 1819, venne nominato parroco il sacerdote Michele Travaglio che si prodigò in tutti i modi (supplicò addirittura il Re) per riportare la cura di anime in San Giovanni, “rattoppare” ed arredare al meglio la chiesa ormai cadente e priva di qualsiasi suppellettile. Vennero recuperate dalla demolita chiesa di San Francesco numerosi arredi sacri ed opere d’arte.

I suoi successori cercarono di abbellire la chiesa, ad esempio nel 1830 venne ricostruito il coro, nel 1834 rifatta la facciata e nel 1876 i fratelli Vittino di Centallo posarono un nuovo organo sulla tribuna. Nel 1884 il canonico Nicolao Strumia rialzò la chiesa di circa quattro metri e su disegno dell’ingegner Fantazzini di Torino costruì una nuova facciata e il soffitto a cassettoni ancor oggi presente.

Negli ultimi decenni l’impianto della chiesa ed i suoi arredi sono rimasti sostanzialmente invariati eccezion fatta per la ricostruzione del presbiterio (parroco Don Giovanni Basso), il rinnovato pavimento e relativo impianto dì riscaldamento (parroco Don Raffaele Donato), i recentissimi ed importanti restauri condotti sulla chiesa e sulla canonica dall’attuale parroco Don Renato Gallo.

Le opere d’arte

Nonostante dell’antico edificio di fondazione medievale sia sopravvissuto ben poco, sono invece numerose e spesso di grande pregio le opere d’arte antiche in esso conservate.

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Gli eventi religiosi

Orari celebrazione Santa Messa: Domenica, 11:30.

Il primo giovedì del mese, 17:00: gruppo di preghiera con funzione Padre Pio.

Diretta streaming della Santa Messa in questo periodo particolare di quarantena:

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